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Le brillanti capacità dei Romani nell‘uso delle risorse naturali sono ben note e la Villa di Domiziano nel Parco Nazionale del Circeo ne è un esempio straordinario

Le brillanti capacità dei Romani nell’uso delle risorse naturali sono ben note e la Villa di Domiziano nel Parco Nazionale del Circeo, ne è un esempio straordinario.

Un approccio interpretativo permette di creare connessioni con il nostro patrimonio culturale

La risorsa più importante per la vita è l’acqua. Al giorno d’oggi, non ci interroghiamo sulla provenienza dell’acqua e per quale percorso arriva al nostro rubinetto; ma 2000 anni fa per i Romani questo era un tema importante. Sebbene non avessero motori e pompe idrauliche erano in grado di godere di acqua dolce, bagni termali e fontane.

Nell’area dove è situata la villa dell’Imperatore Domiziano, non ci sono fonti di acqua, né sorgenti termali. Tuttavia, gli ingegneri romani, attraverso sofisticate tecniche costruttive e la conoscenza dei principi della fisica, trovarono il modo di raccogliere acqua potabile in grandi cisterne, drenando l’acqua sotterranea dal terreno sabbioso. Regolavano la pressione dell’acqua usando il peso della colonna d’acqua, alimentavano le fontane e l’impianto termale, scaldavano l’acqua per le terme usando la legna della foresta che circonda il sito e utilizzavano acqua piovana per pulire la forica ovvero i bagni.

Il sito di per se è magnifico. Si trova sulle rive boscose del lago di Sabaudia, in una riserva naturale rigorosamente protetta all’interno del Parco Nazionale dle Circeo e accessibile solo con una guida. Tuttavia, per capire completamente come i Romani abbiano realizzato tutte queste cose e come hanno usato le risorse naturali, un buon interprete ambientale è fondamentale.

Per esempio, durante la visita chiediamo ai partecipanti di fare un puzzle con le tessere che riproducono i sectilia (i pezzi) di un pavimento in marmo. Quindi li invitiamo a pensare le lastre da dove ogni singolo pezzo del sectilia veniva tagliato e ad immaginare quanti residui di lavorazione restano di quella lastra di marmo originale. Per sperimentarlo direttamente, invitiamo i partecipanti a tagliare delle forme geometriche, che rappresentano i sectilia, su un pezzo di carta e a pensare i lembi che rimangono non come rifiuti ma come materiali riutilizzabili. Alla fine, riveliamo ‘il mistero’ invitandoli a guardare sotto i loro piedi dove possono osservare l’opus spicatum, un pavimento utilizzato nelle aree di servizio, fatto da rettangoli di materiale di recupero, messi in posa a spina di pesce.

Per introdurre l’uso razionale dell’acqua, facciamo vedere uno schema che illustra come l’acqua piovana raccolta nei serbatoi, e non l’acqua potabile, era utilizzata per la pulizia della forica. Durante l’attività mostriamo, inoltre, un bastoncino che termina con una spugna naturale, un altro strumento provocatorio, che rappresenta l’antica carta igienica utilizzata per ... l’igiene personale.

Vicino al calidarium del centro termale introduciamo l’ hypocaustum (il sistema di riscaldamento a pavimento), spiegando come fosse possibile riscaldare l’aria e l’acqua, utilizzando legname dal bosco circostante, invece di una caldaia moderna.

Quando descriviamo le tecniche di costruzione dell’area termale, forniamo la ricetta del massetto che copriva l’ipocausto. Come tutte le buone ricette, contiene un ingrediente speciale e segreto: la pozzolana, una pietra vulcanica utilizzata dai Romani per le sue capacità d’assorbimento dell’acqua. Diamo quindi a un partecipante una roccia comune e una piccola quantità di pozzolana, invitandolo a versare acqua su entrambi e osservare la reazione diversa: solo la pozzolana assorbe l’acqua come una spugna.

Questi sono solo alcuni esempi di come si potrebbe impostare un’attività di interpretazione in un sito archeologico sul tema dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili. Per il nostro pubblico è un’esperienza affascinante e stimolante essere così direttamente coinvolti in diverse attività. In questo modo si sentono più strettamente legati alla cultura antica e fanno proprie cose preziose del passato per saper meglio affrontare e gestire il presente.

Testo di Elisabeth Selvaggi e Maurizia Moglioni interpreti dell’Istituto Pangea onlus

Traduzione di “The smart skills of the Romans in using natural resources are well-known. Domitian’s Villa in the Circeo National Park, situated about 100 km south of Rome and directly on the coast, is an extraordinary example of this”. Tratto da Interpret Europe (2016) Bringing ‘Heritage and Nature’ to life: How to use the interpretive approach for the 2017 European Heritage Days

Witzenhausen: Interpret Europe

Elisabeth Selvaggi - 30/09/2017

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